venerdì 30 ottobre 2009
Questione di "ore"
Ci sono, invece, le "ore del dovere". Quelle per garantire i diritti degli ultimi. Ad esempio, i legittimi momenti di sostegno scolastico, assicurati dalle normative, indispensabili a tanti giovani disabili per far parte del nostro mondo. Della parte migliore del nostro mondo quotidiano: quella dell'apprendimento, dell'istruzione, della condivisione, dell'integrazione.
Le "ore del piacere" vanno di moda. Sono quelle dell'arroganza dei potenti cui tutto è dovuto. Quelle del "privato da rispettare". Ma oliate dal Dio denaro, rigorosamente pubblico. Cioè dai soldi degli altri.
Le "ore del dovere", invece, sono in disuso. Al diavolo il sacrosanto diritto allo studio e alla vita di chi è ai margini, di chi non ha potere e non ha insolenza. Il Dio denaro, in questo caso, non c'è. Tanto meno quello pubblico, che serve per l'alcova del dominus. La scontata conseguenza sono i tagli scolastici a danno dei disabili, l'elemosina di qualche ora di sostegno al posto delle trenta "doverose" stabilite dalle normative. Dove sminuzzare equivale a regredire.
E' un Paese che sprofonda nelle ingiustizie, che affonda nel grottesco, che s'inabissa nell'illegalità quale regola di ogni giorno quello che stiamo consegnando ai nostri figli.
(Scritto da Alessandro Neumann - ottobre 2009 - su concessione del sito Forche Caudine)
mercoledì 21 ottobre 2009
Intervento Televisivo di Alessandro Neumann ad "Altrevoci Diritti negati" a cura di Luce Tommasi
21 / 10 / 2009 |
Tanti i problemi aperti e in attesa di soluzione a cominciare da quelli dei genitori di figli portatori di handicap che devono fare i conti con il quotidiano e con il problema deI diritto allo studio. In studio con Luce Tommasi, Alessandro Neumann, il padre di Asia, una ragazzina di 15 anni che dall’età di tre è stata riconosciuta portatrice di handicap grave ai sensi della legge 104 e Roberta Speziale, responsabile dell’area comunicazione e politiche sociali dell’Anffas, l’Associazione Nazionale Onlus Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale.
domenica 18 ottobre 2009
Nessun sostegno alla figlia disabile e lui minaccia di salire sul tetto della scuola
del 16/10/2009 - 16.06.42
Nessun sostegno alla figlia disabile e lui minaccia di salire sul
tetto della scuola
Esasperato da anni di battaglie per ottenere un giusto diritto, il
padre di una studentessa di 15 anni, portatrice di handicap grave,
minaccia di salire sul tetto della scuola e di rimanerci finché non
verrà assicurato alla figlia il sostegno scolastico.
Protagonista della vicenda è A.N., romano, 44 anni, comandante pilota
residente a Firenze.
La figlia, nata con gravi patologie conseguenti alla sindrome di
Grieg, frequenta il primo anno del liceo psico-pedagogico “Pascoli” di
viale don Minzoni a Firenze.
Il padre da mesi denuncia il fatto che alla ragazza siano state
assegnate soltanto nove ore di sostegno scolastico rispetto alle trenta
previste dalle normative. “Per le rimanenti ventuno ore, la ragazza
guarda il soffitto della classe, chiusa nel suo mondo di fantasia –
spiega il padre. “Mentre avrebbe bisogno di un’unica figura qualificata
capace di semplificarle le lezioni scolastiche. Il risultato di questa
assurda vicenda è la regressione dei progressi compiuti in questi anni
dalla mia bambina”.
Nei giorni scorsi l’uomo, esasperato dagli inutili contatti con il
ministero dell’Istruzione e dagli infruttiferi incontri con i
rappresentanti degli Uffici scolastici locali e con gli assessori alle
politiche sociali di Comune e Provincia di Firenze e Regione Toscana,
ha dato mandato all’avvocato Chiara Ceroni di ricorrere al Tar.
(http://www.agipress.it/elementiindex/index.php)
domenica 11 ottobre 2009
Basta bei discorsi e diritti sulla carta... passiamo ai fatti !
In un periodo di rilevante crisi economica e sociale come quello che stiamo vivendo, ritengo indispensabile ricercare una coesione tra associazioni e tra famiglie per individuare le soluzioni più idonee alle tante gravi situazioni che passano ormai quotidianamente sotto silenzio, nell’indifferenza generale.
I nostri amministratori contano sulla nostra incapacità organizzativa, e sono ormai abituati a trattare “i singoli” che combattono con tutte le loro forze contro i mulini a vento. Come palline da ping pong sbattuti da una parte all’altra, lasciati a noi stessi fino a quando non perdiamo definitivamente energia.
I vari Assessorati non temono più da tempo le nostre sfuriate, persino le nostre “minacce”, e tanto meno le nostre carte bollate. Fintanto che, attraverso un reale movimento di coesione, non promuoveremo azioni comuni, realmente incisive, saremo in balia di tutto ciò.
Ecco, dunque, la necessità di unirci e contarci, indipendentemente dalle apparenti divisioni sociali, economiche, politiche, associazioniste, se non addirittura sanitarie.
Bisogna fare di più, bisogna agire con concretezza. Mai come oggi l’unione fa la forza.
Alessandro Neumann (genitore di una ragazza disabile a Firenze)